100 anni fa entrava in funzione la linea del Bernina, dallo scorso anno parte integrante del Patrimonio mondiale UNESCO. Il treno diretto tra St. Moritz e Tirano è circolato per la prima volta il 05.07.1910: 61 chilometri di raffinata ingegneria edile davanti al monte più alto dei Grigioni. Da quel momento in poi si è registrato un continuo successo per questa ferrovia che attraversa le Alpi e circola durante tutti i giorni dell'anno
Molti lo chiamano il trenino più bello del mondo. Questo forse anche per il fatto che i binari di questo favoloso trenino rosso portano il turista a toccare quasi il cielo. Salire sul trenino del Bernina equivale ad entrare in un teatro ed il paesaggio che ci scorre davanti è il palcoscenico che offre uno spettacolo che muta con ritmo pigro. Non è solo la natura a farsi ammirare ma è anche la ferrovia stessa a dare spettacolo: locomotive e vagoni giocattolo, stazioncine che sembrano fatte a traforo, curve strettissime vi faranno allungare le mani per afferrare la coda del treno, viadotti e gallerie elicoidali con pendenze a tratti impressionanti. Indubbiamente anche il percorso contribuisce al fascino di questa linea: si leva dal fondovalle valtellinese ai boschi della Val Poschiavo, sino a salire tra i ghiacciai e le vette del Bernina per poi scendere nella sempre incantevole Engadina, sino a Pontresina e Saint Moritz. Questo spettacolare ed indimenticabile percorso ferroviario inizia a Tirano, stazione terminale della linea FS proveniente da Milano. Il treno composto da moderne e confortevoli carrozze, lascia questa graziosa cittadina per iniziare un viaggio mozzafiato, sia in inverno che in estate, su pendenze del 70 per mille (senza cremagliera) sino ad un'altitudine di 2253 m s.l.m., una cosa unica in Europa. Dopo pochi chilometri troviamo subito una meraviglia: il viadotto di Brusio, una rampa elicoidale all'aperto. Oltrepassata Poschiavo, capoluogo dell'omonima valle con le sue belle dimore patrizie, il viaggiatore raggiunge Alp Grùm, eccezionale punto panoramico. Superato il valico a quota 2253 m s.l.m., presso Montebello si offre all'osservatore l'impressionante vista sul ghiacciaio del Monteratsch e sul gruppo del Bernina, coi suoi "quattromila" scintillanti di nevi eterne.
Costruita a scartamento ridotto di 1 metro per superare meglio le asperità del terreno, con curve di raggio ridottissimo (raggio minimo 45 m.) e pendenze fino al 70 per mille SENZA l'uso di cremagliera (cioè senza l'ausilio della rotaia dentata centrale tipica delle ferrovie da montagna), ha 1 solo binario e offre lungo tutto il suo percorso panorami mozzafiato di ineguagliabile bellezza. Si passa dai 429 metri sul mare di Tirano ai 1014 m. di Poschiavo per salire fino ai 2091 m. dell'Alp Grüm, e ai 2253 m. della stazione di valico Ospizio Bernina per poi scendere ai 1775 m. della stazione terminale di St.Moritz, in Engadina, dopo aver percorso 60,5 km.
La ferrovia Bernina funziona tutto l'anno, con circa 30 treni (15 coppie) in circolazione al giorno sia regionali che espressi, ma anche affrontando non pochi problemi d'inverno per le abbondanti nevicate, problemi prontamente risolti dagli appositi spartineve rotativi (Schneeschleudern) e dal personale addetto, operanti spesso di notte per non intralciare l'intenso e necessario traffico diurno. L'inverno vede in circolazione alcuni treni in meno rispetto all'orario estivo o che possono avere percorsi ridotti.
Una curiosità: la Ferrovia Bernina è stata presa a riferimento, nel 1913, per la costruzione di un'altra ferrovia, inaugurata nel 1919, con caratteristiche tecniche similari, che si trova all'altro capo del pianeta: la Ferrovia Hakone-Tozan nelle vicinanze di Tokyo, alle pendici del Monte Fuji, in Giappone.
Nel 1979 è stato siglato un gemellaggio ufficiale tra la Ferrovia Retica e la Hakone-Tozan Railway. In virtù di questo gemellaggio circola una Locomotiva, la numero 622, che porta il nome Hakone scritto anche nei loro caratteri, mentre un convoglio serie 1000 in servizio presso la ferrovia giapponese per contro riporta la bandiera svizzera e le iscrizioni della Ferrovia Retica anche in caratteri occidentali. In diverse stazioni da noi è poi stata collocata un'opportuna tabella in legno serigrafata con ideogrammi che indica appunto il nome della relativa stazione anche in lingua giapponese.
Sui treni estivi circolano carrozze-panoramiche scoperte "cabrio", completamente aperta e con 36 o 44 posti a sedere in legno, in grado di offrire ai viaggiatori un entusiasmante viaggio all'aperto ammirando e respirando profumi e sensazioni magnifiche del viaggio in montagna. Costruite a partire dal 1911, circolano solitamente nei mesi di luglio e agosto, se bel tempo, in coda ad alcuni treni regolarmente in orario. Le carrozze dotate di panche in legno arancioni hanno lo schienale orientabile secondo il senso di marcia. Tutte le carrozze sono state dotate di passerelle di intercomunicazione a mantice tra una carrozza e l'altra, come le normali carrozze "chiuse".
Appena partiti dalla stazione di Tirano si incomincia a salire leggermente, si supera il piazzale del Santuario Madonna di Tirano, splendido edificio rinascimentale costruito a seguito dell'Apparizione della Madonna in questo luogo agli inzi del XVI secolo (29 settembre 1504). Poi il treno fa il "tram", come in altre parti del percorso, lungo la via Elvezia circolando a lato della strada. Poco meno di 2 km dal Santuario viene superato il Confine Italo-Svizzero giungendo quindi alla stazione di Campocologno, in Canton Grigioni. La Valposchiavo è di lingua italiana ma il Cantone è a lingua predominante tedesca quindi da qui in poi esiste il bilinguismo. In questa stazione (ma anche nelle successive) possono salire i sempre cordiali doganieri svizzeri per un eventuale controllo (occorrono quindi sempre i documenti d'identità anche ora con i "Trattati di Schengen"), che si svolge normalmente mentre il treno prosegue il suo viaggio fino alla stazione successiva. Dopo circa 15 minuti si raggiunge il famoso "Viadotto elicoidale" di Brusio(unico al mondo interamente allo scoperto), dove il treno compie un cerchio di oltre 360° per guadagnare quota senza dover usare artifici particolari quali la "cremagliera" (rotaia dentata centrale tipica delle ferrovie di montagna), completamente assente infatti su tutta la rete della Ferrovia Retica (Ferrovia Bernina compresa quindi). La salita continua progressivamente, superato Brusio si raggiunge il Lago di Poschiavo a circa 1'000 m. di quota, indi Le Prese (dove il treno fa il "tram" sul laterale della strada, contromano in direzione Tirano), quindi si costeggia il fiume Poschiavino e, superata la strettoia di S.Antonio si raggiunge il bel borgo di Poschiavo, il capoluogo, a quota 1'014 m. sede di deposito-officina della ferrovia e dotato di un centro storico mitteleuropeo di notevole effetto (consigliata la sosta e la visita). Partiti da Poschiavo si prosegue allontanandosi dalla strada del Passo Bernina salendo di continuo in mezzo a panorami spettacolari, con viste sulla Valposchiavo, sul Lago di Poschiavo e sulle Orobie Valtellinesi sullo sfondo fino a raggiungere le amene località di Cavaglia, ormai diventata località di vacanze estive ed invernali, la spettacolare Alp Grüm, con rifugio a quota 2'091 m. in un notevole punto panoramico sulla Valposchiavo di fronte al ghiacciaio Palü, e infine il Lago Bianco e la stazione di valico Ospizio Bernina a quota 2'253 m., punto più alto della Ferrovia Bernina (che è la ferrovia trasversale alpina più alta d'Europa), con vista sul ghiacciaio Cambrena. Dopo il valico, superato lo spartiacque (Mar Adriatico - Mar Nero) il treno scende lungo la Val Bernina verso l'Engadina Alta entrando quindi nella zona linguistica reto-romancia (fermo restando il tedesco di base). Presto si raggiungono i primi impianti sciistici invernali, Lagalb e Diavolezza, per poi raggiungere lo spettacolare anfiteatro di ghiacciai detto del "Morteràtsch", in località Montebello, unico punto del percorso dove si vede anche la vetta del Bernina alta 4'049 m. Ottima alla stazione Morteràtsch l'escursione a piedi alla base del ghiacciaio in estate. Raggiunta Pontresina infine si entra nell'atmosfera magica e mondana dell'Alta Engadina, con i suoi rinomati alberghi di gran classe. A Pontresina, si portrebbe prendere un treno in coincidenza per il resto del Cantone (Engadina Bassa, Albula, Coira ecc.). Il treno del Bernina prosegue attraverso l'Alta Engadina per gli ultimi chilometri superando la chiesa di S. Gian a Celerina e raggiungendo presto la sua meta, St.Moritz, una tra le più rinomate ed esclusive località mondane e di vacanza di tutta la catena alpina, definita anche la "Montecarlo delle Alpi".
Ciao da Roberto e ...............se vuoi vedere altre mie
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