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2010
 
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Il trenino Rosso del Bernina - Tirano - Valposchiavo - Val Bernina - San Moritz - Valtellina.

 

LA VALPOSCHIAVO

 

CAMPOCOLOGNO - m.540

Riprendendo il nostro viaggio da Tirano, in soli 2,5 km, si giunge alla frontiera di Campocologno, dopo aver ammirato sulla destra la poderosa costruzione della centrale-castello di Piattamala divenuta poi hotel e oggi in disuso. La stazione di Campocologno ricorda l'originaria funzione del Trenino. Ancora oggi infatti si vedono treni in manovra carichi di legname o carburante. Ci troviamo già in territorio elvetico e precisamente nel Canton Grigioni.

 

BRUSIO - m.760

Da Campocologno il treno comincia subito a salire regolarmente per raggiungere il comune di Brusio. Poco prima dell'abitato, incontriamo la prima attrazione che la Ferrovia Retica offre al viaggiatore. Si tratta della famosa rampa elicoidale con cui il Trenino supera con stupore dei viaggiatori un doppio passante di 100 m di diametro e un dislivello di 30 m. Transitando sotto questa originale costruzione, il nostro sguardo è attratto dai secolari alberi di castagno, che conferiscono un tocco particolare all'ambiente già di per sé affascinante. Altrettanto suggestive sono le singolari costruzioni in pietra che vengono chiamate trulli saraceni o crotti. Di origine incerta, realizzati con tecniche che si vuole siano di origine protostorica, sono disseminati lungo la valle in zone fresche e ombrose, in quanto adoperati come cantine per l'invecchiamento di vini e la stagionatura di salumi e formaggi, e in zone asciutte e aperte poiché talvolta utilizzati come cucina, o addirittura come abitazione temporanea durante la stagione estiva. Vi sono inoltre esemplari confortevoli e di notevoli dimensioni, strutturati su due piani. Passando sotto la rampa, sulla destra nella direzione di marcia del treno, si può notare una di queste costruzioni simili ad un igloo. Salendo sul viadotto e acquistando quota, il Trenino appare come un lungo serpentone rosso" del quale, affacciandosi dal finestrino, è possibile ammirare la testa (la motrice) e la coda. Suggestiva è la vista che si può godere non appena si raggiunge il punto terminale della rampa, dove, sul lato destro, la maestosa catena delle Orobie Valtellinesi si impone all'orizzonte, mentre sul lato sinistro si intravedono già le case e le chiese di Brusio.
Lasciandoci Brusio alle spalle e risalendo un poco la valle, sulla sinistra vediamo il fiume Poschiavino, che, abbandonato il Lago di Poschiavo, appare quasi privo di acqua, captata per la centrale idroelettrica di Brusio. Miralago, è la piccola' contrada dove si ferma Il treno, alla fine della lunga salita da Campocologno. Il nome del villaggio non può essere più appropriato. Infatti superba è la vista sul Lago di Poschiavo, uno specchio d'acqua di colore verde-azzurro intenso dalle sfumature che variano secondo il momento del giorno e della stagione, dove si rispecchiano le montagne circostanti. Il lago si formò in tempi lontanissimi quando una parte di montagna franò a valle e impedì il deflusso delle acque. Costeggiando il lago, arriviamo alla stazione di Le Prese, dove il Trenino si ferma proprio a poca distanza dall'Hotel omonimo, quello che un tempo era ricordato come il Grand Hotel Le Prese.

 

POSCHIAVO - m.1014

Il capoluogo della valle,costituito da 3.500 abitanti, è uno dei centri più interessanti sia dal punto di vista storico che artistico. La sua posizione, al centro dei traffici provenienti sia dal centro Europa che dall'Italia, ha sicuramente influito in modo significativo sul suo sviluppo. Usciti dalla stazione possiamo avere una prima impressione di questa singolare cittadina svizzera dal fascino tipicamente italiano. Il nostro sguardo è attratto da tre torri, il campanile della collegiata cattolica di San Vittore, la torre civica del comune e quella della chiesa protestante.
Nel centro di Poschiavo, sulla sua piazza e in alcune vie, si possono notare inoltre edifici e costruzioni appartenenti ad epoche e stili diversi che però ben si armonizzano e si completano tra loro.


CAVAGLIA - m.1693

Proseguendo il nostro viaggio col Trenino Rosso entriamo nella Val di Pila, un angolo di montagna invisibile dalla carrozzabile del Bernina. La Valle di Poschiavo viene qui suddivisa in due solchi paralleli dal Piz Campasc (2598m). Il ramo alla sinistra idrografica, quello attraversato dalla strada asfaltata, prende il nome di Val Lagonè, quello a destra, percorso dalla via ferrata, si chiama Val di Pila. Guardando le montagne che circondano queste due valli il nostro sguardo è attratto, a oriente, dalle cime del monte Sassalbo. Dopo aver superato con lunghi tornanti la costa del Ghiblung, da dove è possibile ammirare Poschiavo, il Lago di Poschiavo e le Orobie, raggiungiamo la splendida conca di Cavaglia (1693 m), luogo in cui, nei periodi estivi, possiamo scorgere le mucche al pascolo: un tipico scorcio di paesaggio svizzero. Cavaglia rappresenta anche il punto di partenza per numerose escursioni. Tutti i sentieri sono rigorosamente segnalati. La conca di Cavaglia, attraversata dal torrente Cavagliasco, presenta una caratteristica peculiare: qui si trovano delle voragini nel terreno, formatesi dallo scioglimento dei ghiacci: da visitare il "Giardino dei Ghiacciai" con le sue "Marmitte dei Giganti" stupenda opera erosiva del ghiacciaio in ritirata sulle rocce. Guardando verso occidente cominciamo ad ammirare le grandi vette ed i ghiacciai del gruppo del Bernina. Il ghiacciaio del Palù, il primo che intravediamo, si presenta ai nostri occhi come una fascia di ghiaccio orizzontale che occupa la parte sommitale della montagna.

 

ALP GRÜM - m.2091

Questa è la fermata più spettacolare della Ferrovia Bernina, combinazione eccezionale ed unica tra Panorama "a volo d'uccello" sulla Valposchiavo (1000 metri piu in basso) unita all'incomparabile vista al ghiacciaio Palü (vetta a 3905 m.s.m.) - Relax da rifugio d'alta quota a 2'091 m.s.m. - Zona senza auto (assenza di qualsiasi strada). Consigliata come miglior tappa intermedia del "trenino rosso" in ogni stagione!
Consigliabile fermarsi un'ora (o anche meno, è sufficiente anche solo aspettare il primo treno successivo) a quota 2091 m., utile per gustare l'incomparabile vista panoramica sia sul ghiacciaio Palü da un lato nonchè a "volo d'uccello" sulla Valposchiavo dall'alto della grande terrazza di testata, dove il treno percorre un semicerchio di appena 90 m. di diametro; il Lago di Poschiavo, sullo sfondo, risulta infatti oltre 1100 metri più in basso! E col bel tempo si vedono le Orobie alle spalle del Passo Aprica sullo sfondo. Possibilità di ristoro o rinfresco al Buffet della Stazione e di rientro a piedi a Poschiavo col comodo sentiero panoramico. Autofrei - zona senza auto (priva di strade), solo ferrovia e mulattiera, ora sentiero escursionistico.
Giunti alla stazione dell'Alp Grüm, troviamo sulla facciata del rifugio, progettato dall'architetto svizzero Hartmann, una targa di legno con delle scritte in giapponese che vuole ricordare il gemellaggio, avvenuto nel 1979, di questa ferrovia con la linea di Hakone-Tozan, costruita a sud di Tokio dopo che una delegazione giapponese, rimasta entusiasta da questo tratto della Ferrovia Retica, decise di riproporla in Giappone. È per questo motivo che ancora oggi si può incontrare la locomotiva numero 54 con la bandiera giapponese e la scritta "Hakone': Proseguendo, si apre dinanzi a noi !'imponente ghiacciaio del Palo, chiuso a nord dai fianchi dei monti che uniscono il Pizzo Cambrena al Pizzo Palü e a sud dalle creste del Pizzo Varuna. Sotto il ghiacciaio si può ammirare il bel laghetto alpino dall'omonimo nome e dalle acque che, secondo il tempo, cambiano colore.

VAL DI CAMPO

Percorribile normalmente da maggio fino a ottobre/ novembre (prima delle prime nevicate). La splendida val di Campo inizia a quota 1700 vicino a Sfazü e si spinge fino ai 2000 m. di Alp Camp ed allo splendido lago Saoseo dall'azzurro intenso, è veramente una tranquilla escursione a ridosso del confine italiano dell'Alta Valtellina (Val Viola, Bormina e alta Val Grosina). La zona è ricca di splendidi laghetti alpini nelle verdi acque dei quali si specchiano le cime dei monti circostanti. E' possibile percorrerla a piedi lungo la strada sterrata o seguire percorsi paralleli più impervi. Volgendo lo sguardo alle nostre spalle possiamo ammirare, a tratti, il vasto e tormentato ghiacciaio del Palù e l'imponente presenza del Pizzo Scalino, mentre, di fronte a noi, sulla destra ci accompagna una catena nella quale spiccano il Monte Saoseo (m.3265) e il Pizzo Dosdè (m.2934), con il suo inconfondibile corno che si staglia nel cielo. Possibilità di rinfresco alle fontane lungo il percorso oppure ristoro ai rifugi CAS di Lungacqua, Alp Camp e Saoseo.
Il Lago di Saoseo ci appare quietamente adagiato in un ampio anfiteatro di monti, disteso su un letto di tronchi di conifere; nei colori turchesi del lago si specchia la bicromia dei boschi circostanti, il verde degli abeti e il giallo dei larici, mentre a Ovest svetta la mole bianca del Bernina.
Una seconda grande conca naturale ospita il Lago di Val Viola, forse meno poetico del Lago di Saoseo a causa dell'ambiente più brullo in cui è collocato. Prosecuzione interessante e poco faticosa è la salita al Passo di Val Viola, che si affaccia sull'omonima valle italiana.
Per chi lo desidera, è possibile percorrere il viaggio d'andata (o entrambi) con l'Autopostale (minibus) in partenza dal ristorante a Sfazü, da riservare per tempo.

 

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Ciao da Roberto e ...............se vuoi vedere altre mie foto vai su: www.flickr.com/photos/roberto53
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