Bormio è un comune di 4.096 abitanti della provincia di Sondrio, situato in Valtellina. Situata nel Parco Nazionale dello Stelvio Bormio è una località turistica che ha ospitato i campionati mondiali di sci nel 1985 e nel 2005. Il territorio comunale appartiene alla Diocesi di Como.
Bormio e' dunque un paese millenario che offre ancora al visitatore scorci artistici, architettonici e storici di rara bellezza. Attraverso suggestivi percorsi storico-culturali nei cinque Reparti del paese, si coglie la vicenda storica, artistica e culturale di Bormio.
Il centro storico di Bormio e' uno dei più importanti della provincia di Sondrio e tra i meglio conservati di tutto l'arco alpino.
Le scoperte archeologiche di alcuni decenni orsono e quelli più recenti nella piazza del Kuerc, con il ritrovamento di parti murarie di antiche abitazioni, insieme ai restauri in fase di completamento della Chiesa Arcipretale di San Gervasio e San Protasio, non sono che alcuni segnali della ricchezza di un patrimonio artistico in gran parte ancora da scoprire e da valorizzare.
Bormio conserva ancora oggi numerose chiese e palazzi dei secoli passati, che permettono di ammirare tra le case e le antiche vie del centro storico degli scorci unici su edifici, affreschi, portali di un passato oramai remoto.
Rimangono inoltre ancora visibili alcune delle tantissime torri che nel passato caratterizzavano Bormio, secondo i documenti ben 32 in tutto il territorio comunale, simbolo di potenza per le famiglie che le facevano edificare.
In particolare degne di nota sono la torre degli Alberti, quella annessa a palazzo Simoni e quella del Kuerc, nella piazza centrale di Bormio.
Santa Caterina Valfurva è da sempre un villaggio ricco di storia.
Nel XIV e XV sec. Valfurva costituisce un importante punto di transito che, attraverso la valle del Gavia, mette in comunicazione la Repubblica di Venezia e la Contea di Bormio, favorendo così lo sviluppo di proficui rapporti commerciali.
Nel corso dei secoli Valfurva segue la storia e il destino della Magnifica Terra, la piccola repubblica autonoma di Bormio che ha saputo mantenere e accrescere nei secoli una fiorente attività commerciale.
Santa Caterina Valfurva diventa una famosa località termale a partire dal XVII sec. grazie alle fonti di acqua ferruginosa scoperte nel 1698 dal parroco don Baldassare Bellotti.
Santa Caterina Valfurva, montagna tutto l'anno!
Circondata dalle alte cime del gruppo Ortles-Cevedale e incastonata nel cuore del Parco Nazionale dello Stelvio, Santa Caterina Valfurva è sinonimo di natura incontaminata, neve e alte cime; è un'oasi di pace e serenità che non conosce frenesia ma solo autentica passione per la montagna e sano divertimento.
La vallata di Fraele, caratterizzata dalla presenza di due laghi artificiali creati dallo sbarramento di dighe per la produzione idroelettrica
Ricompresa all'interno del Parco Nazionale dello Stelvio, la vallata è' facilmente raggiungibile in automobile prendendo la deviazione indicata in prossimità dell'abitato di Premadio lungo la strada che collega Bormio a Livigno.
La valle di Fraele, oltre ad offrire numerosi punti ristoro ed aree attrezzate per i pic-nic è il punto ideale di partenza per numerose escursioni nelle valli circostanti e sulle vette che la sovrastano quali ad esempio il Monte Scale ai cui piedi vi è uno splendido laghetto alpino.
Da un punto di vista morfologico la Valle di Fraele si presenta come un ampia conca di origine glaciale.
Le Torri di Fraele ancora presenti al suo imbocco testimoniano quello che un tempo era il tracciato della Via Imperiale d'Alemagna che attraversava la vallata di Fraele consentendo il collegamento con il nord Europa.
Tra le opere di fortificazione presenti nel territorio della Contea di Bormio le Torri di Fraele sono tra le più suggestive e storicamente importanti. I ruderi conservatisi fino ad oggi sono quanto resta dell'avamposto militare più avanzato del sistema difensivo bormino. Le due torri a pianta rettangolare sono comunemente dette 'romane', anche se nessun documento attesta tale origine. Delle due quella occidentale è la meglio conservata: oltre al piano terreno, ha un primo piano con ingresso ad arco e tre feritoie strombate, e un secondo con feritoie a finestre; i piani sono separati fra loro da un pavimento in legno. La torre orientale non ha più la parte meridionale e le altre sono incomplete.
Poste a m.1941 a guardia del passo delle Scale, tratto di sentiero della Via Imperiale d'Alemagna. sono le torri a quota più elevata della provincia. E' evidente la loro funzione di avvistamento e di segnalazione essendo situate in posizione dominante verso il Bormiese.
La strada di Cancano - Via Imperiale
La prima vera strada venne costruita solamente in occasione della I guerra mondiale per scopi bellici e successivamente ampliata e migliorata dall'Aem per la costruzione delle dighe oggi presenti. Fino ad allora era presente solamente una stretta mulattiera che concludeva con dei gradoni verticali che consentivano di superare lo strapiombo e giungere proprio in mezzo alle due torri. Anticamente infatti non esistevano le attuali gallerie scavate nella roccia e l'unico modo per riuscire a raggiungere il valico era passando per il precipizio.
Passava di qui infatti l'antica Via Imperiale d'Alemagna che era un tempo, assieme alla Via Maestra dell'Ombraglio, l'unica via che metteva in comunicazione l'Alta Valtellina e i paesi d'oltralpe. Era una semplice mulattiera alpina che si inerpicava per la Valle di Fraele e raggiungeva la Val Monastero, in territorio svizzero, oltrepassando la Val Mora.
Attraverso quest'ardita via, menzionata fin dal XII secolo, transitavano tutte le merci che erano dirette in Svizzera, Austria e Germania.
L'antico percorso passava come accennato attraverso le Torri di Fraele alle quali si accedeva solamente tramite dei gradoni di legno infissi nella roccia sottostante.
Tali gradoni non erano altro che delle traversine in legno aggrappate alla parete di roccia che, in caso di necessità, potevano essere velocemente rimosse in modo da non consentire più il transito. Proprio da queste scale deriva il nome del monte che le sovrasta.
Superato quest'ostacolo si raggiungeva quindi la Val Forcola che si attraversava interamente fino a giungere al Piz Umbrail e da lì al giogo di Santa Maria ove inizia la Val Monastero.
Il viaggio era molto lungo e faticoso e non era possibile compierlo quando la neve era abbondante.
Livigno (in romancio, lombardo e nel dialetto locale Livìgno è un comune italiano di quasi 6.000 abitanti della Provincia di Sondrio in Lombardia. È il più popolato fra i 26 comuni italiani posti oltre i 1500 metri di altitudine sul livello del mare (il primo scalino della chiesa S.Maria è ubicato a 1.816 m s.l.m.). È il comune più settentrionale della regione Lombardia.
Il paese si snoda lungo la strada che percorre per oltre 15 km l'intera valle attraversata dal torrente Spöl (anticamente denominato Aqua Granda) che convoglia le proprie acque verso l'Eno (Inn) e da questo al Danubio. Livigno è quindi uno dei sei comuni italiani non appartenenti a bacini idrografici italiani. (Per questa peculiare situazione e per la presenza nel territorio nazionale della Drava, l'Italia ha il diritto di partecipare alle conferenze internazionali sulla navigazione del Danubio e le imbarcazioni italiane non pagano i diritti di navigazione sino al Mar Nero compreso.) Lo Spöl scorre per metà del suo tratto iniziale nella Val di Livigno e per l'altra metà scorre nell'Engadina, in Svizzera.
Il comune di Livigno gode dello status di zona extradoganale, in forza della Legge 17 luglio 1910, n. 516 (GU n. 180 del 02/08/1910), ed è pertanto esente da alcune imposte statali, come ad esempio l'IVA. Questo status, comune anche alla vicina località engadinese di Samnaun, ha favorito lo sviluppo turistico a partire dalla fine degli anni Cinquanta. Le origini della zona franca risalgono alle speciali deroghe che la comunità locale riuscì ad ottenere, sin dal 1538 dalla Contea di Bormio, successivamente confermate da normative e convenzioni succedutesi nel corso dell'Ottocento e del Novecento.
I prezzi delle merci vendute a Livigno sono esenti IVA. Chi visita Livigno trova conveniente l'acquisto di tabacchi, zucchero e alcoolici, nonché merci di maggior pregio di cui occorre verificare la convenienza (profumi, orologi ecc.), le merci acquistate devono rimanere entro i limiti stabiliti dalle tabelle doganali. È pure conveniente il rifornimento di carburante: si noti che è possibile esportare solo il carburante contenuto nei serbatoi dei veicoli medesimi.
L'originario principale motivo della nascita della zona franca era correlata all'isolamento che ha lungamente caratterizzato questa località; si pensi che sino all'inverno del 1952/53 (anno di avvio dell'apertura invernale del Passo del Foscagno) la comunità di Livigno rimaneva completamente priva di qualsiasi via di comunicazione con il resto del mondo per l'intero inverno, dalle prime nevicate autunnali fino allo scioglimento delle nevi nella primavera.
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Ciao da Roberto e ...............se vuoi vedere altre mie
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