OSPIZIO BERNINA (m.2253)
La varietà dei paesaggi nei quali siamo immersi non è ancora esaurita. Il nostro sguardo è attirato sulla sinistra dal Sassal Masone (3031 m) con il suo
rifugio omonimo (23SS m) e dal Piz Cambrena (3604 m) che, con il suo imponente ghiacciaio, domina la piana dell'Ospizio Bernina. Questa stazione è il
punto più alto toccato dalla Ferrovia e prende il nome dal rifugio "Ospizio Bernina'; situato sul valico della carrozzabile del passo, costruito nel 1865 in seguito alla realizzazione della strada tra Poschiavo e Celerina avvenuta tra il 1847 e il 1862.
Secondo alcuni documenti tedeschi del XVI sec. il termine Bernina sembra derivi dal nome di persona Berno o Bernina con l'aggiunta di "Ain" di derivazione saracena, che in arabo significa pozza, sorgente. Nei secoli il passo rivestì una grande importanza per i collegamenti tra Valtellina e Grigioni. Gli stessi Saraceni, ai tempi di Ugo di Provenza e Berengario (XI sec.), lo percorsero per arrivare a Pontresina. Arrivando in prossimità della stazione, sotto il ghiacciaio del Cambrena, si apre un incomparabile panorama naturale: Ci appare infatti un contrasto di colori. Il Lago Bianco, chiamato anche Lej Alv, presenta un colore chiaro, candido, poiché è alimentato dalle nevi e dai ghiacciai che si sciolgono e ha un fondale costituito da roccia e sabbia. Le sue acque, ricche di calcare, vengono sfruttate per la produzione di energia elettrica e, dopo essere confluite nell'Adda, nel Lago di Como e quindi nel Po, finiscono nel mar Adriatico. AI termine del Lago Bianco arriviamo al confine tra la Valle di Poschiavo e quella del Bernina. Un cartello giallo, ben visibile sulla nostra sinistra, segnala 57 lo spartiacque tra il bacino dell'Adriatico e quello del Mar Nero. Il lago, che ben vediamo da questa posizione, viene chiamato Lago Nero (in romancio Lei Nair). Le sue acque, limpidissime, che lasciano intravedere il fondo scuro, hanno riflessi di colorazione nera, e, dopo essere confluite prima nell'lnn, attraverso l'Ova Bernina, e poi nel Danubio, sfociano nel Mar Nero. Oltrepassato il Lei Nair ne avvistiamo un altro di piccole dimensioni con le medesime caratteristiche: il Lei Pischen (il Lago Piccolo).
LA VAL BERNINA
Scendendo la Valle del Bernina, dopo il passo, la carrozzabile torna ad affiancare la via ferrata.
Sulla destra di marcia del treno vediamo la funivia Lagalb che conduce sull'omonima cima, uno dei punti più panoramici di tutta la zona. Questa funivia divenne ancor più famosa nel 1983, quando Sean Connery vi girò il film "Cinque giorni un'estate': Sull'altro lato notiamo invece il caseggiato rosso della modernissima funivia che porta sulla Forcella del Diavolezza. La Ferrovia Retica ha giocato un ruolo fondamentale nella sua costruzione: i pesanti cavi sono stati trasportati fin quassù dal Trenino. Sia nei mesi invernali sia in quelli estivi parecchi sono i turisti raggiungono la stazione del Diavolezza servendosi della Ferrovia. Da segnalare il pacchetto speciale "Treno + skipass che permette di godersi le splendide piste da sci del Diavolezza e Lagalb ad un prezzo di poco superiore a quello del biglietto normale del treno.
Lasciamo alle nostre spalle la stazione di Bernina Suot. I massi che si intravedono sia sulla destra che sulla sinistra, rassomiglianti a dei Menhir, ci incuriosiscono. Non sono testimonianze preistoriche, ma sono stati lì posizionati all' inizio della Prima Guerra Mondiale per impedire l'entrata dei cingolati in territorio elvetico. Eccoci giunti alla famosa curva di Montebello dove godiamo di una delle visioni più spettacolari che la montagna ci possa regalare. Sulla sinistra si stagliano le cime del gruppo del Bernina: il Piz Zupò (3996 m), la Cresta Güzza (3854 m) e il maestoso Pizzo Bernina (4049 m), un anfiteatro naturale che racchiude l'affascinante ghiacciaio del Morteratsch. Prima di giungere alla stazione di Morteratsch ammiriamo sulla sinistra una suggestiva cascata "dell'Ova Bernina" fiume che attraversa questa meravigliosa vallata.
MORTERATSCH
Il Morteratsch è il ghiacciaio più grande dette Alpi Retiche con una superficie di 76 kmq e una lunghezza di 7 km. Dai primi anni del 900, si è ritirato di ben 2 km. Un cippo nei pressi della stazione della ferrovia di Morteratsch ne testimonia l'originaria estensione. Dalla stazione Morteratsch è possibile salire fino alla propaggine estrema della lingua di ghiacciaio del Morteratsch appunto. Il ghiacciaio dona una sensazione intensa indescrivibile. Il sentiero è in leggera salita ma è facilmente percorribile ed impegna in media circa 40 minuti (sola andata). Lungo il percorso sono disposti alcuni cartelli che indicano l'arretramento avvenuto alla lingua del ghiacciaio, a partire dal 1900 ad oggi, ogni 10-20 anni circa. Nella parte finale il sentiero diventa roccioso e ci si trova di fronte alla fine del ghiacciaio, spesso composto da una o più grotte, e tratti di sfaldamento dove il ghiacciaio stesso si scioglie in acqua.
PONTRESINA
Lasciandosi alle spalle l'anfiteatro di cime della catena del Bernina, il Trenino aumenta il ritmo per raggiungere la località di Pontresina. Il nome stesso riecheggia il ponte costruito dai Saraceni, che è divenuto, con la torre saracena, che si intravede dietro la torretta dorata dell'albergo "Walter': uno dei simboli del paese. Pontresina, come testimoniato da alcuni reperti popolata già all'età del bronzo, si sviluppò e raggiunse notorietà verso la metà dell'Ottocento, quando l'alpinismo si diffuse in questa zona introdotto da alpinisti inglesi, che si erano letteralmente innamorati delle montagne svizzere. Da qui, infatti, partivano le cordate degli alpinisti che si avventuravano sulle cime del Gruppo del Bernina. Ancora oggi si può visitare un museo sull'alpinismo dove sono raccolte testimonianze e ricordi dei più importanti alpinisti. Pontresina può vantare oggigiorno alberghi a quattro o cinque stelle che non hanno niente da invidiare alle blasonate strutture ricettive della vicina St. Moritz. Il centro del paese ha mantenuto un aspetto caratteristico dal sapore antico. Belle le tipiche case engadinesi ricoperte da graffiti.
PUNT MURAGL - MUOTTAS MURAGL - m-2453
Dopo Pontresina, sulla nostra destra, notiamo una funicolare che conduce al rifugio Muottas Muragl (2453 m), il punto panoramico più famoso di tutta l'Alta Engadina. Da lassù si ha una splendida vista, a 360 su tutta l'alta Engadina, sui suoi laghi, nonchè sulle vette dell'Albula, della Val Roseg e del Morteratsch. Si possono ammirare le vette del gruppo del Bernina, la Val Roseg, il Lago di Staz, Celerina, Sameden, St. Moritz con il suo lago, il Lago di Champfèr, di Silvaplana e di Sils: un incomparabile spettacolo naturale. La funicolare, inaugurata nell'agosto del 1907, è funzionante tutti i giorni sino alle ore 23.00. Dal Muottas Muragl si dipartono numerosi sentieri per piacevoli passeggiate. La più famosa è quella che conduce sul Munt de li Bescha o Schafberg, dove si trova la Capanna Segantini, luogo in cui il famoso artista Giovanni Segantini morì nel settembre del 1899.
Le foto di: |
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Morteratsch |
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Ciao da Roberto e ...............se vuoi vedere altre mie
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